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Il Punto di Anto

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DIN DON….DAN

Come non cominciare dal calcio di rigore. Dan Ndoje salta il difensore in velocità che per fermarlo si arrangia con una spinta troppo evidente, l’arbitro ci pensa un attimo e poi ( aiutato da var e guardalinee) fischia il sacrosanto rigore. Santi Castro si impossessa della palla e si porta sul dischetto, ma Ndoje gli si avvicina e gli spiega che lo dovrebbe tirare lui. Col suo viso “dolce” da indios dei peggiori bar di Buenos Aires, guarda lo svizzero che si gira ed esce dall’area a testa bassa. Richiamo a gran voce dalla panchina e Castro capisce che il rigorista designato in assenza di Orsolini è proprio Ndoje, che sotto lo sguardo (della serie: dopo ti slamo!) dell’argentino si porta in area per tirare il penalty. A questo punto il popolo rossoblù ha reagito da grande motivatore! C’è stato un boato di : “noooo”, “per l’amor di Dio”, “Ndoje? Ma se non segna neanche a porta vuota!”, qualcuno si è fatto il segno della croce bestemmiando (ossimoro da stadio), ho visto persino uno girarsi per non vedere genuflettendosi sul seggiolino. In questo clima di dilagante positività il nostro ragazzo, con una faccia che esprimeva tutti i suoi timori, si appresta a calciare e con una semplicità disarmante mette a sedere il portiere con una finta e la palla dall’altra parte. Gol , 1 a 0 e grande festa con buona pace di tutti! Ma la serata speciale del nazionale svizzero non finisce qua, perché al 71°, su un perfetto assist di Orsolini, il nostro eroe segna sotto porta il gol del definitivo 3 a 0 e la sua doppietta personale. Considerando che in 42 partite in rossoblù ne aveva fatto solo uno a Napoli nel campionato scorso, verrebbe da dire che la famosa bottiglia con effetto “ketchup” invocata da Dallinga, l’abbia scossata proprio lui! E adesso dobbiamo solo sperare che non si fermi più. Dopo aver probabilmente archiviato il passaggio del turno in Champions League ( a meno di un miracolo sportivo) ci siamo ritrovati uniti ancora una volta in campionato. In effetti è un dato di fatto che nelle 5 partite successive al turno europeo, i risultati siano stati di 4 vittorie ed un pareggio, come a dimostrazione che si può imparare anche dalle sconfitte quando il livello degli altri è altissimo e qualcosa di positivo ti lascia nella mente. Certo è che vista in TV l’ Europa che conta è uno spettacolo, ma vista dal vivo e con la tua squadra in campo è tutta un’altra storia, sia in emozioni, ma soprattutto in consapevolezza che il gap tecnico è impressionante. Tutte le squadre affrontate ci hanno sovrastato fisicamente, atleticamente, ma soprattutto tecnicamente e solo grazie ad una coesione di squadra e all’entusiasmo che si è creato tra squadra e città , non abbiamo mai sfigurato, ma il salto è evidentemente troppo alto per la nostra dimensione. Comunque con la vittoria di ieri sera ci siamo consolidati all’ottavo posto che è sempre in odore di Coppe europee e sabato prossimo avremo la prova del 9 contro la juve di Motta. Fa strano dirlo ed anche un po’ male, ma così è la vita e soprattutto il mondo del calcio dove i sentimenti sono dietro di almeno 20 posti al dio denaro e all’arrivismo, facciamocene una ragione e magari con la forza del piccolo Davide riusciremo a tirare una fiondata micidiale in mezzo agli occhi del gigante Golia, magari proprio con una spruzzata di ketchup di questo nuovo Ndoje che l’anno scorso fu falciato in area (ma ovviamente senza rigore) per il solito furto perpetrato ai nostri danni quando la partita è contro la seconda squadra di Torino!