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Il Punto di Anto

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NEGATIVO

 

Per definire questo periodo, l’aggettivo è perfetto, ma visto il momento, uscire dalla farmacia con la scritta “negativo” sul foglio ci rende sorridenti e felici. Questa pandemia ha sconvolto le nostre vite e ha ribaltato il tavolo delle nostre sicurezze. Da due anni viviamo in una specie di “limbo” che ci ha precluso anche la vita sociale e dove persino le parole hanno un significato contrario. Per anni ci hanno detto di essere “positivi”, adesso è sicuramente meglio di no! Certo che il Bologna, negli ultimi 2 mesi, ne ha approfittato di questa contraddizione visto che ha perso le ultime 6 partite su 7. Dire che il periodo sia molto “negativo” è un eufemismo, ma al contrario abbiamo avuto 10 “positivi” al “Covid 19” e qui non ci siamo fatti mancare niente, con l’ultimo della lista proprio ieri ( Lollo De Silvestri). Alla fine del girone d’andata i 27 punti conquistati ci avevano fatto gonfiare il petto e fatto intravedere un campionato finalmente diverso, ma poi la realtà ci ha riportato coi piedi per terra e dal nono posto con terrazza sull’Europa, ci ritroviamo al 13° con vista “sottoscala”. Le due sconfitte fotocopia di Cagliari e ieri sera a Verona se da una parte sono capibili per le vicissitudini legate al suddetto periodo, da un’altra angolazione ci parlano di una squadra in debito di condizione, di gioco e perfino di motivazioni. Mi verrebbe da farne un discorso più generale visto che sembra che anche a livello dirigenziale manchi quella spinta per scalare la classifica, poi capisco che per puntare al 7° posto, che garantirebbe un accesso alle coppe europee, gli investimenti debbano essere molto più onerosi e che Saputo non sia così propenso a immettere fiumi di denaro in un mondo così complicato. Fatto sta che la squadra, figlia di questa società, una volta visto il traguardo della salvezza, sembra quasi alzarsi sul manubrio e staccare i piedi dai pedali, va bene che dietro le concorrenti sembrano in retromarcia, ma a gennaio pare un po’ prestino per inserire il pilota automatico! Poi dalla conferenza stampa del dopo partita di Mihajlovic si è appreso che la non convocazione di due giocatori era legata ad un rifiuto di entrare in campo e lottare col gruppo. Un fatto gravissimo! I due giocatori sono Dijks e Skov Olsen, il primo dopo i primi sei mesi ottimi è completamente sparito, ma il danese era un investimento della società, voluto, aspettato, coccolato e forse sopravvalutato visto che nella sua nazionale faceva partite importanti, ma tornato qua sciorinava prestazione sconfortanti con pochissimi acuti e tantissime banalità. Visto che il mercato è ancora aperto, mi verrebbe da dire “ bon viaz” e chi s’è visto s’è visto. Mai come in questo caso il nostro motto è perfetto: “Chi non è della Balotta è un gran fijo de …..” E a proposito della Balotta questa settimana chiudono le “ostilità” due Amici con la A maiuscola del nostro gruppo che per 20 anni ci hanno deliziato il palato con i loro manicaretti, GRAZIE CLAUDIO E FRANCO SIETE STATI FANTASTICI!!!!