Il Punto di Anto
AVEVA RAGIONE IL TOSCO
E’ da tempo che, come tanti altri, peroravo la causa di un centrocampo più numeroso per coprire la difesa per non dover subire sempre lo strapotere avversario nella zona nevralgica del campo, ma visti i risultati (non quelli sportivi), comincio ad avere dei seri dubbi sull’ involuzione del gioco di un allenatore che sembra in crisi di identità. Dopo 13 anni di panchine è passato per la prima volta in carriera a difendere a 3 (o se preferite a 5) con l’inserimento di un centrocampista in più e un attaccante in meno. La mossa ha pagato nel breve periodo, ma non ha portato quei frutti sperati in termini di gol presi ( 16 in 12 partite) e soprattutto abbiamo decisamente diminuito la nostra pericolosità in attacco. Sentire Mihajlovic dire che la nostra filosofia di quest’anno sarà: “ cerchiamo di non prendere gol che tanto prima o poi uno noi lo facciamo” stride parecchio, visto che fino ad oggi aveva sempre parlato di fare un gol in più dell’avversario! Se poi ci mettiamo anche un evidente periodo di calo fisico (che in un campionato ci può anche stare), ecco che arrivano 3 sconfitte consecutive con i viola, col Toro e ieri sera con quell’altra squadra piemontese (non riesco neanche a nominarla!) che sotto Natale non portano certamente tanta allegria. Dopo Empoli abbiamo anche avuto buone partite, ma una voce fuori dal coro, nell’etere bolognese, parlava di una squadra carente nello schieramento, nello spirito, ma soprattutto nell’atteggiamento. Sapete tutti quanto io viva di calcio, prima giocato, poi visto e ascoltato (per radio ascolto tutto), ma Nicola Tagliavini in arte “ il Tosco” è colui che più stimo e apprezzo per la sua capacità di vedere prima di altri le cose del mondo rossoblù. Ovvio è che per questa peculiarità non è che tutti ti stimino e spesso ai media locali non risulti neppure un campione di simpatia. Infatti qualche anno fa provai a contattarlo per una cena dei nostri venerdì della Balotta, ma lui gentilmente declinò l’invito per la presenza di un altro giornalista ( non era Beppe Tassi) con cui mi disse di non aver niente da spartire! Peccato, perchè nel nostro gruppo di “sumar” non avrebbe certamente sfigurato. Visto che siamo verso la fine dell’anno ed è tempo di bilanci, ho l’impressione che con il mio “pallino” Santander (ma non solo mio, visto il coro che lo stadio gli dedicava in antitesi a Ronaldo!) siamo arrivati ai titoli di coda. Dopo 8 gol al primo anno (quanti stranieri possono vantare un esordio così?) di cui 5 con Inzaghi, il gol vittoria di San Siro con l’Inter alla prima di Sinisa e doppietta di un incredibile 3 a 2 al Napoli, ha passato 2 anni tra infortuni, poca considerazione (quasi a livello di mobbing) e interviste pubbliche del proprio allenatore irriverenti e irritanti del tipo: “non abbiamo in rosa un centravanti”. Ebbene lui non ha mai creato una polemica e si è sempre allenato da vero professionista. Anche quest’anno, con 67 minuti giocati in 6 partite da subentrante, la sinfonia non è cambiata ed il significato è: a noi non mancherai! A me, come penso a molti altri, invece mancherà e quindi gli voglio augurare tutto il bene possibile per il suo futuro. Hasta la vista Ropero, te quiero mas y buena suerte!!!