Il Punto di Anto
COUP DE THEATE
Passata la tempesta odo augelli far festa e la gallina tornata in sù la via che ripete il suo verso, ecco il sereno. Questa pennellata di cultura firmata Leopardi mi serve per introdurre il racconto di una settimana molto travagliata che, dopo la clamorosa sconfitta di Empoli, ha visto arrivare a breve giro le dimissioni di Walter Sabatini, accolte in maniera fin troppo repentina. Perdiamo così un pezzo da 90 nello scacchiere societario che non si comprende appieno quanto abbia inciso in questi 2 anni nelle scelte dei giocatori. Di sicuro è riuscito a convincere una società riluttante (giustamente) a concedere ingaggi milionari a fare uno strappo alla regola per Arnautovic, vedendo in lui quel giocatore adatto a dare una svolta a tutto l’ambiente. Nel baseball si chiamerebbe “volata di sacrificio”, dove il giocatore batte lungo per permettere di portare a casa il punto pur conscio di farsi eliminare. Così salutiamo un grande personaggio, ma la squadra e soprattutto Mihajlovic hanno colto il messaggio e dopo una settimana di ritiro (con deroghe) si è presentata in campo contro la Lazio (in un grande momento di forma dopo la doppia vittoria nel derby e in coppa) con quella grinta e quella determinazione che da tempo non si vedevano. La prima novità è stato il modulo e poi anche gli attori. Da tempo invocavamo in tanti un diverso modo di affrontare le partite che prevedesse una fase difensiva un po’ più accorta per non essere sempre in balia degli avversari ed infatti con la Lazio, per la prima volta nell’era di Sinisa, abbiamo iniziato con un 3/5/2 che ha tolto quel deserto a centrocampo visto ad Empoli e ha messo densità in fase difensiva e in mezzo al campo. E poi finalmente Soumaoro al posto di Bonifazi (che abbia imparato l’ italiano in questa settimana?) a dare sicurezza e fisicità, tornando a far vedere le qualità che l’avevano posto all’attenzione di tutti nella passata stagione. Medel ovunque, il dominatore della difesa. Hickey, da tallone d’Achille della nostra difesa, con una maggior copertura e licenza di offendere si è trasformato in spina nel fianco degli avversari, segnando il terzo gol con sterzata di rientro e secco tiro di destro (lui che è tutto mancino) e mettendo il sigillo ad una partita che diventerà memorabile! Vorrei sottolineare che il ragazzino scozzese ha solo 19 anni essendo un 2002! Barrow, il ragazzo gambiano dalla faccia triste, dopo un’annata tra alti (pochi) e bassi (troppi), se possibile, aveva iniziato questa ancora peggio (aver contratto il Covid non è stato certo di aiuto), ma ieri si è tolto tutte le sue paure e, anche lui favorito da questo modulo che gli ha tolto compiti difensivi, ha sfoderato una prestazione superlativa, condita dal gol che ha aperto in due la partita con un tiro a giro di rara bellezza. Nelle citazioni di giornata lascio per ultimo questo ragazzino belga di 21 anni di nome Arthur Theate arrivato a fine mercato e che, sconosciuto ai più, è entrato in squadra in punta di piedi. Nelle ultime 3 partite ha esordito a San Siro con il gol della bandiera e ieri, partito per la prima volta tra i titolari, ha sfoderato una prestazione maiuscola, da veterano, condita con un lancio assist per Barrow e col suo secondo gol che ha spezzato le reni ai laziali del “simpaticissimo” Sarri! Ad Ostenda, dove già ventenne era il capitano della squadra, col microfono in mano a fine partita arringava i tifosi e ieri, anche qua, ha dimostrato di essere un leader guidando i compagni a salutare e a festeggiare con tutti i settori dello stadio. Ne sentiremo ancora parlare! A questo punto la speranza è che trovata la quadra, il nostro istrionico mister, non la voglia far diventare tonda.