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Il Punto di Anto

A TESTA ALTA

Che peccato! La serata di ieri sera a Torino all’ Allianz stadium si potrebbe sintetizzare in due parole, ma sarebbe troppo riduttivo per una squadra che ha mostrato ancora una volta un grande carattere e una grande capacità di soffrire, cadere e poi rialzarsi, in poche parole la fotocopia del suo condottiero. La sosta del campionato per l’ impegno delle nazionali ha portato una serie di infortuni importanti, da Medel a Tomyasu, da Dijks a Destro che hanno privato di titolari fondamentali una squadra che stava cercando le proprie certezze, ma la vera certezza è Mihajlovic che trova sempre il modo di infondere nei suoi ragazzi la sicurezza, la serenità ed il coraggio e anche a chi gioca meno di entrare ed essere subito protagonista. Emblematica l’azione che porta al nostro gol con Mbaye che su un cross dal fondo, spizza di testa in mezzo all’area e libera Danilo che stoppa di petto e di controbalzo  lascia partire un missile terra aria che si infila al sette. Stiamo parlando di due difensori ( su quattro) nel cuore nevralgico dell’area avversaria in un’azione di gioco e non su un calcio da fermo! Ieri sera Sinisa, uscito dall’ospedale da pochi giorni, ha voluto esserci per guidare i suoi ragazzi dalla panchina, nonostante che il clima meteorologico fosse poco amichevole e i suoi ragazzi lo hanno ripagato sciorinando una prestazione maiuscola, mettendo alle corde una Juventus che negli ultimi 10 minuti non è riuscita ad uscire dalla propria area, subendo l’arrembaggio dei rossoblù che hanno avuto 4 occasioni clamorose, ma che con errori ( Orsolini liscia un tiro al volo da pochi passi), sfortuna ( Santander al 93°colpisce la traversa a portiere battuto con un’incornata pazzesca), bravura degli avversari ( sulla ribattuta lo stesso Ropero si inventa una rovesciata che Buffon in tuffo toglie da sotto la traversa) ed infine con l’arbitro (con un rigore che evidente ai più non concede e non si degna di consultare neanche le tecnologie a sua disposizione), non sono riusciti a pareggiare. Usciamo dal campo sconfitti, ma a testa alta e con la consapevolezza di potercela giocare con tutti, perfino in casa di una delle squadre più forti del mondo e alla domanda marzulliana “ meglio il rimorso o il rimpianto?”, noi rispondiamo convinti il rimorso, perché è sempre meglio perseguire la propria idea consapevoli di averci provato!