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Il Punto di Anto

NOI C’ABBIAMO SANTANDER

Mentre stavo entrando allo stadio, avevo davanti a me un papà con due bimbi con la maglia del Bologna che stavano raccontando di un loro compagno di classe che era passato a tifare Juve perché era arrivato Ronaldo, a quel punto sono intervenuto dicendo loro che a noi non interessava perché noi “c’abbiamo Santander”, ma al padre ho anche detto che sarà durissima farli rimanere fedeli ai nostri colori se continuiamo a perdere 1 partita su 2,lui col sorriso sulle labbra mi ha risposto che per adesso hanno ancora quella passione che faticano ad addormentarsi la sera prima della partita allo stadio. Mi sono venuti i brividi perché erano le mie stesse sensazioni di bambino. Santander, questo indio paraguagio venuto dal campionato danese, sconosciuto ai più, è entrato nei cuori dei tifosi ancora prima di segnare, di più, ancora prima di allenarsi con la squadra, tanto che gli hanno dedicato un coretto che,fra il serio e il faceto, è diventato il tormentone in salsa rossoblù e lui un po’ stranito sorrideva, ma non capiva. Noi bolognesi siamo fatti così, ci innamoriamo di chi vediamo in difficoltà, ma ne intravediamo le potenzialità, dal mitico Villa a Beppe Signori allo stesso Marco Di Vaio, arrivati anche rottamati, ma noi li abbiamo coccolati e amati al punto che poi si sono fermati a Bologna anche dopo la loro carriera, al contrario di Baggio che rimarrà indelebile nei nostri occhi, ma mai nei nostri cuori. Oggi al suo secondo gol consecutivo in casa (e seconda vittoria) lo stadio è esploso e tutti in piedi a tributargli un’ovazione assordante scandendo il suo nome e a cantare la canzoncina suddetta: che c’importa di Ronaldo noi c’abbiamo Santander! All’uscita ho ripensato a quei bambini, così facendo sono sicuro che la maglia del Bologna la porteranno” 7 giorni su 7” e chissà che il loro amico magari non ci ripensi.