Il punto di Anto
FINALMENTE ORGOGLIOSI
Una partita incredibile! Il Toro era la squadra più in forma del campionato e veniva da 7 partite con un solo gol preso, 5 vittorie e 2 pareggi e ci aspettava come vittima sacrificale. Ebbene in questa serata magica abbiamo stravinto segnando la bellezza di 7 gol! Certamente non tutti buoni, visto che 2 li ha annullati il Var 2 ce li siamo fatti nella nostra porta, ma quello che conta è che 3 li abbiamo infilati giusti. Finalmente siamo orgogliosi di essere tifosi di una squadra così! La domanda è: da quando non avevamo un allenatore così? La risposta va cercata nella memoria visto che: Inzaghi è un ex calciatore, ma non ancora un mister, Donadoni nonostante le salvezze mai in discussione ci aveva sfibrato col suo gioco speculativo, Delio Rossi era da “carrello” al Diana, Lopez… bè lasciamo stare. Qualcosa di buono aveva fatto Pioli, ma per vedere una squadra che andava in campo a dettare i tempi di gioco e divertire così, bisogna risalire a Mazzone nel magico anno delle semifinali di coppa Uefa e coppa Italia e parlo di 20 anni fa. Da quando è arrivato, Mihajlovic ha ribaltato il mondo rossoblù, 10 punti in 7 partite ( 1.42 punti a partita contro 0.66 di Inzaghi), ha lavorato sulla mentalità dei giocatori, dandogli certezze e togliendo loro alibi e paure, retaggi di una dirigenza e di un allenatore troppo morbidi in un mondo fatto di squali e leoni, dove il buonismo viene interpretato come una debolezza. Adesso la partita la aggrediamo, abbiamo alzato il baricentro di 20/30 metri, andando a pressare alti sulla 3/4 avversaria e il dettame principale del tecnico è di puntare l’avversario e tentare sempre “l’uno contro uno” senza paura e infatti adesso si cominciano a vedere i risultati con 14 tiri in porta a partita contro i 6 di prima, 8 giocatori diversi che hanno segnato nelle 7 partite di Sinisa, giocatori finiti ai margini che, recuperati, stanno diventando fondamentali. Da Mbaye a Dzemaili, da Destro a Orsolini fino a quell’oggetto misterioso di Dijks che dopo un inizio incolore negli schemi assurdi di Inzaghi, era finito nel dimenticatoio, tanto che al suo posto giocava Krejci, fuori ruolo e con risultati disastrosi. Nel 4 2 3 1 di Miha, l’ olandese volante si è preso la fascia e a suon di sgroppate, cross e prestazioni super non l’ha più mollata, tanto da diventare il top player del mese di febbraio e già uno dei migliori di marzo, ma ancora più bella la sua sfrontatezza che prima della partita di domenica scorsa col Cagliari, mentre veniva premiato, ha caricato il pubblico dicendo che avremmo vinto quella partita e non contento in settimana ha rilasciato una dichiarazione, dicendo che aveva ottime sensazioni e che saremmo andati a Torino a vincere!!! In un mondo di cartapesta fatto di luoghi comuni e banalità, questo ragazzone di 1 metro e 93 è tutto fuorchè convenzionale! Non posso chiudere senza citare Rodrigo Palacio che a 37 anni ieri sera ha fatto una partita stratosferica con 2 assist 1 gol annullato dal Var e giocate da favola. L’argentino di Bahia Blanca è stato scartato per l’età dall’Inter e fortunatamente ha scelto Bologna dove chiudere la sua carriera, ma la domanda finale è: deve proprio chiudere? Lunga vita a Don Rodrigo!