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Il Punto di Anto

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LA SERA DEI MIRACOLI

 

E’ incredibile come il tempo sia percepito in maniera diversa a seconda delle occasioni. Da ragazzo il giorno non passa mai e la notte è un soffio, ricordo che a volte mi svegliavo pensando di essere appena andato a letto, ma in realtà erano passate 9 ore. Adesso da “diversamente giovane”, il giorno vola ed invece la notte a volte sembra infinita. Poi l’attesa per le vacanze o le ferie, un secolo e poi arrivate le tanto agognate, un soffio. Ma vogliamo parlare dal 53° minuto di mercoledì sera allo stadio olimpico di Roma per arrivare al 90° che era geologica è stata? Ricordo di aver chiesto al mio amico Rufus se fossero già passati almeno 20 minuti e lui mi ha risposto: “No solo 4…” E i 6 minuti di recupero? Che ve lo dico a fare!!! Poi il triplice fischio finale e l’amarezza di una vita di magoni sportivi spazzata via in un secondo ed esplode una gioia che sembra avvolgerti nell’abbraccio degli amici di sempre, ma anche degli sconosciuti che condividono con te quei momenti indimenticabili. E’la sera dei miracoli scriveva quel gran genio di Lucio ed è successo davvero, ma in realtà ce lo siamo cercato, programmato e meritato! 27 gennaio 2019. Che data è? E’ il giorno della rinascita rossoblù, Bologna- Frosinone 0-4. Quel giorno Saputo ha capito che nel nostro campionato non si poteva solo galleggiare, perché bastava poco per naufragare ed allora fu Sinisa! Se quella subdola malattia non ci avesse privato del condottiero, probabilmente ci saremmo arrivati anche prima, ma la rotta era tracciata ed il nostro presidente ha fatto tesoro degli errori e non ha più sbagliato nemmeno una virgola ed è arrivato Sartori, “The Genius”. Ed eccoci qua a portare a casa un trofeo, a vincere una finale dopo 51 anni! La Coppa Italia che a qualcuno sembrava un torneo di seconda categoria, ma che per noi è oro puro (poi con le quotazioni di adesso…) e che ci assicura un posto in Europa anche per la prossima Europa League! Hanno vinto i volti, l’atteggiamento, la voglia di fare un’impresa. Andando allo stadio le facce dei tifosi del Milan erano spente, come quelle dei loro giocatori, di chi deve fare, non di chi vuole fare. Gioia e sorrisi nelle nostre, con tanta tensione, ma quella positiva, quella invece di chi deve timbrare un cartellino nelle loro. Dopo tanti successi planetari, per il Milan era una finalina che sapeva un po’ di “tappo”, per noi era il portale di entrata per il futuro, la pietra miliare per il nostro domani. Alle 19.30 dentro all’Olimpico c’erano già 30.000 bolognesi che cantavano e pochi milanesi che arrivavano alla spicciolata, anche questo la dice lunga sulla “fotta” che avevamo addosso. Si muove la città ed infatti c’erano più bolognesi a Roma che al Dall’Ara ed è stato lo slogan che ci ha portato nella capitale, famiglie intere e finalmente tanti bambini con le maglie rossoblù! La cronaca si fa in un attimo: dopo pochi minuti Skorupsky che fa la doppia parata sul quasi autogol e ribattuta, Ndoje che segna un gol storico che il Var non annulla per 4 centimetri che tenevano in gioco Orsolini e Italiano che memore delle finali perse cambia modulo, si copre e vince! E poi è solo rossoblù, come la coreografia iniziale che richiamava allo scudetto dei “ragazzi” del ’64. Ed è apoteosi! E’la sera dei miracoli, /Questa sera così dolce che si potrebbe bere da passare in 100.000 in uno stadio /Si muove la città con le piazze i giardini e la gente nei bar /E’ la notte dei miracoli fai attenzione Qualcuno nei vicoli di Roma ha scritto una canzone /Nella notte che sta per finire è la nave che fa ritorno per portarci a dormire!  Ciao Lucio vecchio cuore rossoblù, il tuo genio e la tua poesia rimarranno per sempre con noi