Il Punto di Anto
La città è divisa
Stiamo vivendo un’annata calcistica veramente contraddittoria. Abbiamo il presidente più facoltoso della nostra centenaria storia, con progetti immobiliari sportivi importanti, una squadra che, dopo anni di prestiti e vecchie cariatidi venute a Bologna come i vecchi elefanti che aspettano solo la fine, finalmente può vantare fior di ventenni di belle speranze e nel giro delle varie nazionali. Eppure la squadra stenta, non piace, non diverte e paradossalmente sembra correre poco e male, proprio adesso che siamo fra le squadre più giovani della serie A. Con le prime 8 della classifica abbiamo raccolto solo un paio di pareggi, mentre con le ultime 4 abbiamo quasi sempre vinto. Nonostante la salvezza sia ormai acquisita da mesi, per la debacle clamorosa delle ultime 3 in classifica, Donadoni non è riuscito a coinvolgere i suoi ragazzi in un progetto tipo “ divertiamoci e facciamo divertire”, anzi, con scelte a volte cervellotiche, ha tolto sicurezze e spontaneità. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, 16 gol presi negli ultimi 15 minuti di cui 5 dopo il 90° , il peggior attacco della serie A, la squadra che tira meno in porta, una serie di record negativi come i 7 gol in casa col Napoli e la sconfitta col Milan in 11 contro 9 e infine il paradosso di essere la squadra meno fallosa d’ Italia e quella con più espulsioni d’Europa (10). Con la settimana conclusasi con la vittoria col Sassuolo abbiamo toccato il fondo, dove per lo sciopero della trasferta decretato dal tifo organizzato dopo la quarta sconfitta consecutiva in casa, ( non succedeva dal 1991) alcuni giocatori non hanno trovato niente di meglio che farsi beccare in discoteca dopo le 2 e la società è riuscita nell’ impresa di non andare in sala stampa per ripicca nei confronti dei giornalisti locali colpevoli di aver enfatizzato troppo la ”ragazzata” (parliamo di ragazzotti di 20 anni con stipendi da top maneger). La città si è spaccata in due ,vuoi anche perché i giornalisti che scrivono o vanno in onda sui mass media ,hanno opinioni discordanti e non se le mandano a dire! “ Se gli dai dei palloni giocabili, Destro è uno che fa gol”, “no no lu lè le’ un zantratac trest” e poi, “ anche se prendi Mourinho con quelli lì vai poco in là”, “va là che col suo 4-3-3 la bele rot i maron” e così via con Fenucci, Di Vaio e Bigon, fino ad arrivare a Saputo “ clè un pluman” . Qui mi fermo, perché il calcio è quella scienza che non ha nessuna certezza, una squadra inguardabile un anno, quello dopo ( leggi Atalanta) sembra fenomenale, quindi, per la fiducia che ripongo nel nostro Chairman , aspetto che qualche rospo di quest’ anno diventi un principe nella prossima stagione.