Il punto di Anto
Un passo indietro
E’ stato come svegliarsi di soprassalto e percepire che quello che stavi vivendo, non era altro che un bellissimo sogno. Provi a riaddormentarti per riprenderlo, ma la dura realtà ti lascia un vago sapore di fiele. Sembrava di rivedere la brutta copia della squadra di Rossi, impacciata, imprecisa, mai propositiva, in balia dell’avversario che, senza mai schiacciarci, aveva comunque una netta superiorità. La partita col Toro sembrava la fotocopia di quella con la Fiorentina, dove la nostra pericolosità è stata pari a zero. Certo che avere al centro dell’attacco Mancosu o Acquafresca invece di Destro, una certa differenza la fa, ma quando per votare il migliore del Bologna, ci pensi un quarto d’ora e poi non sai cosa dire, forse non è stato solo quello. Se però in quella notte del sogno infranto, la prima immagine nitida che ti viene in mente è Nicchi, allora la realtà è veramente brutta! Chi è Nicchi? Un arbitro toscano, a noi purtroppo conosciuto per un Vicenza- Bologna dove ne combinò di tutti i colori a nostro danno con il culmine dell’ espulsione di Anderson, reo di avere chiesto il cambio ad Ulivieri perché stanco di prendere ginocchiate nella schiena da un certo Belotti, ruvido stopper dell’epoca con licenza di uccidere. Il caso ha voluto che un altro Belotti ieri ci abbia segnato il gol che ha di fatto decretato la sconfitta del Bologna dopo avere stoppato la palla con un bagher pallavolistico. Oggi Nicchi è il designatore arbitrale che dopo aver mandato ad arbitrare Rocchi a Bologna con la Roma ( a cui doveva tanto, dopo le nefandezze di Juve- Roma dell’anno scorso) ci ha regalato un esordiente a Torino , che oltre al già citato episodio, non ha fischiato un evidente rigore su Mancosu . Se come si suol dire “tre indizi fanno una prova “ …….